L’appoggio del piede nella tecnica di corsa

In questo articolo andremo a presentare il pilastro che, erroneamente, è il più discusso nel mondo della corsa odierno: l’appoggio del piede. L’appoggio è infatti considerato da molti la vera e unica chiave di una tecnica di corsa perfetta e sono davvero innumerevoli le ricerche fatte su questo unico aspetto della tecnica di corsa, così come le teorie e le “scuole di pensiero” a riguardo.

Tutto ciò ha chiaramente alimentato una credenza diffusa tra i runner, secondo la quale basterebbe lavorare sulla correzione dell’appoggio del piede per ottenere tutti i benefici di una tecnica di corsa corretta: correre più veloce, più a lungo ed eliminare gli infortuni.

Purtroppo non è così! Correggendo il proprio appoggio non si può correggere automaticamente la propria tecnica di corsa. Piuttosto è corretto dire che correggendo la propria tecnica di corsa, si correggerà automaticamente anche il proprio appoggio.

Non è un caso che l’appoggio del piede arrivi, infatti, come quarto e ultimo tra quelli che sono i pilastri della tecnica di Correre Naturale. Prima ci sono Postura, Ritmo e Relax, perché, solo ed unicamente dopo aver lavorato in modo corretto sui primi tre pilastri, si potrà rivolgere l’attenzione all’appoggio del piede durante la corsa.
Ma perché allora tutti si concentrano sulla necessità di migliorare l’appoggio? Le ragioni sono molteplici, ma per riassumerle in un unico concetto potremmo dire che molti stanno guardando la punta dell’iceberg della tecnica di corsa, ignorando il resto.

Lavorare sull’appoggio del piede nella corsa

Iniziare a lavorare sull’appoggio del piede richiede innanzitutto la consapevolezza che non sia sempre necessario farlo! Sembra controintuitivo ma vi è una valida ragione per questo: lavorando bene sui primi tre pilastri, il nostro corpo apprenderà come muoversi adeguatamente e l’appoggio corretto, in molti casi, sarà diretta conseguenza di questo. Ovviamente ci sono degli esercizi e dei protocolli specifici variabili da persona a persona e utili a perfezionare il lavoro su questo pilastro, ma questo va fatto per ultimo, dopo aver lavorato sul resto.

A nulla vale quindi focalizzare la propria attenzione sull’appoggio di avampiede, mesopiede o tallone, perchè il nostro corpo, in realtà, si troverà a dover scegliere l’appoggio corretto da utilizzare a seconda della situazione. Non esiste, infatti, un vero appoggio universale del piede, quanto una serie di variabili a cui il nostro corpo si deve adattare scegliendo di volta in volta la strategia migliore in quel dato momento. Tra le variabili ricordiamo: l’età, la condizione fisica e quella del piede del runner, la calzatura indossata, il terreno su cui si corre, la velocità al chilometro, la tipologia di allenamento scelta, e molte altre ancora.

Il consiglio più importante che qui posso dare è questo: non pensate a come appoggiate il piede mentre correte!

Per portarvi ancora meglio questo importante concetto, in Correre Naturale abbiamo allora girato un video interamente dedicato a questo pilastro della tecnica di corsa. Lo trovate qui.

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