Secondo una ricerca svolta ormai qualche anno fa ad Harvard, è stato stimato che circa l’80% dei runner amatori ogni anno si infortuna a causa della corsa.
E non parliamo di casistiche in cui inciampano, vanno addosso ad un albero o vengono colpiti da un uccello in volo.
Parliamo proprio di corridori che si infortunano a causa dello stesso gesto della corsa, che terminano la corsa con fastidi e dolori a tendini, muscoli, articolazioni, etc. e questi fastidi nel tempo (visto che ci corrono sopra) diventano poi veri a propri infortuni, che possono andare avanti per settimane, mesi, anni.

Navigando un po’ qua e là nel web, soprattutto nei gruppi facebook dedicati alla corsa, scopriamo infatti che soffrire o aver sofferto di problematiche come fasciti, tendiniti, dolori articolari (soprattutto ginocchia, anche e schiena), e altro è un qualcosa di molto comune e regolarmente accettato.
Persino la classe sanitaria lo accetta, tanto che le figure a cui i runner infortunati si rivolgono sovente gli consigliano addirittura di smettere di correre proprio perchè è “risaputo” che correre fa male.
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“È meglio se non corri” “Nuota o vai in bici”
sono le classiche frasi che ci sentiamo ripetere.
Ma quindi, correre fa davvero male? Per fortuna no. Se correre facesse male avremmo smesso di farlo centinaia di migliaia di anni fa, oppure ci saremmo estinti.
Perché, pensaci un attimo, l’hai mai visto un cervo con la tendinite? No? E sai perchè? Perchè nessun animale in natura si infortuna a causa della sua forma di locomozione naturale.
Lo dice la parola stessa, la forma di locomozione è il modo in cui Madre Natura ha previsto che quel dato animale si muovesse, è dunque il modo più adatto per muoversi date le caratteristiche anatomiche di quel dato animale.
E indovina un po’? La corsa è una nostra forma di locomozione naturale.
L’essere umano corre, ha sempre corso e deve continuare a farlo per stare bene e in salute. Quindi correre per noi è naturale, ma non è per niente naturale infortunarsi.
Le fasciti, le tendiniti, i vari dolori di cui moltissimi runner (forse anche tu) sono vittima, sono solo causati da 2 fattori principali di cui voglio parlarti qui.
#1. La mancanza di una buona tecnica di corsa
Il non saper correre, per quanto per molti runner sia difficile ammetterlo, è una delle cause principali del mito del “correre fa male”.
Essendo la corsa un gesto caratteristico della nostra specie, esiste un modo più efficiente di eseguire questo movimento, esiste quindi una tecnica di corsa corretta che ottimizza l’uso corretto delle diverse strutture del nostro corpo.
Purtroppo in molti oggi hanno perso la capacità di utilizzare la tecnica corretta, ma la buona notizia è che si può reimparare, con il giusto metodo.
La maggior parte dei corridori oggi manca infatti della necessaria elasticità, fluidità e forza, nonché del “software”, ossia della capacità di applicare il gesto corretto.
È chiaro che, finchè non rieduchiamo queste componenti, ogni nostra corsa non potrà mai darci i risultati che ci aspettiamo, ma piuttosto sarà sempre terreno fertile per un infortunio.
Si potrebbe dire quindi che correre fa male solo se lo fai male (o se non lo sai fare).
#2. La mancanza di un corpo che possa permettersi di correre
Sebbene correre dovrebbe essere naturale per noi, purtroppo siamo noi a non poterci più considerare degli esseri umani naturali, ma piuttosto dovremmo definirci esseri umani da zoo.
Per chi cresce oggi in uno dei paesi cosiddetti “industrializzati” è facile infatti che vengano a mancare i giusti stimoli a un sano e corretto movimento quotidiano, sia in termini di qualità che di quantità.
Quando qualcuno decide quindi (spesso in età adulta) di dedicarsi con costanza alla corsa, raramente pensa di doversi preparare fisicamente alla cosa, proprio perché la percepisce come un’attività naturale, non rendendosi conto che negli anni ha reso il suo corpo completamente inadatto a questa attività.
È curioso notare come questo non avviene (o avviene raramente) con altre attività. Spesso si comincia a correre nella totale inconsapevolezza che serva un corpo per correre e questo è proprio l’inizio del processo che porta nel tempo alla comparsa dei primi fastidi, dolori o infortuni.
Il corpo impara a fare bene ciò che gli facciamo fare più spesso, non dimentichiamocelo mai.
Se non lo facciamo muovere, diventerà bravo a non muoversi. Se stiamo ore e ore seduti, diventerà bravo a fare quello.
E così via. Correre può sembrare semplice a prima vista, ma non è assolutamente banale. Sottovalutare la corsa e soprattutto l’impegno che correre richiede ai nostri corpi è il primo passo per dirigersi verso un infortunio.
Strutturare i nostri allenamenti e, soprattutto, la nostra vita quotidiana per riacquisire un corpo che si possa permettere di correre ritengo quindi sia un passo obbligato che ogni runner (o aspirante tale) dovrebbe compiere se vuole davvero iniziare a godere dei veri benefici che la corsa può dare.
Ricorda: “È meglio se non corri” “Nuota o va in bici” - sono frasi che dice chi non corre, non sa correre, non sa cosa sia la corsa e soprattutto non sa insegnarla.
(ovviamente questo escludendo che dietro la problematica ci siano invece patologie gravi che esulano dalla corsa)

Tu scegli di fare l’essere umano, impara a correre e come farlo sviluppando il tuo massimo potenziale, senza infortunarti.
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