“Mountains are calling and I must go”
“La montagna mi sta chiamando, ed io non posso farla aspettare.”
– John Muir –
Che si parli di montagna, mare o altri luoghi “verdi”, c’è sempre chi ci vive, chi ci va in vacanza, e chi ci va a correre. Perché sì, la corsa in natura, in particolare negli ultimi anni, sta raccogliendo tra le sue fila sempre più runner entusiasti, da chi viene dalla strada ai puristi del trail running, l’obiettivo comune è poter godere di panorami mozzafiato praticando la propria passione.
Perché correre in natura è forse una delle espressioni più belle di questa disciplina, e prendersi la libertà ogni tanto di uscire dagli “schemi” della corsa cittadina e passare qualche ora tra i sentieri di boschi e montagne può essere uno dei migliori (e più naturali) allenamenti fisici che il tuo corpo possa sostenere, nonché un’ottima occasione per la tua testa di “staccare la spina” e resettarsi secondo i ritmi, i profumi e gli splendidi scenari offerti dalla natura.
Per integrare il tuo programma, cerca di inserire quindi qualche uscita di corsa in “fuori porta” per quanto possibile, dai la possibilità al tuo corpo di sperimentare nuove sensazioni, mettersi in gioco con schemi motori spesso poco utilizzati nella nostra vita moderna, e ristabilire connessioni ancestrali con l’ambiente che ci circonda.
Spesso mi trovo a parlare con persone che mi confessano di non sentirsi al proprio posto in natura, che hanno “paura” di mettersi in gioco in ambienti che, a tutti gli effetti, gli risultano estranei, che non hanno problemi ad affrontare allenamenti in città, magari dovendo anche sottostare, per necessità, alle dinamiche imposte da semafori, macchine, bici e passanti da schivare sul marciapiede, ma che non si troverebbero a proprio agio correndo su un terreno variabile, tra alberi privi di alcun tipo di cartello, dove non devi saltare su e giù dai marciapiedi ma tra le radici per evitare di inciampare, e la precedenza devi darla allo scoiattolo che ti attraversa la strada (e che poi arrogante ti dà una “lezione” su come ci si arrampica su un albero)…ma fermiamoci un attimo a riflettere, non dovrebbe essere esattamente il contrario?
▸ Come ci si deve approcciare alla corsa in montagna?
Innanzitutto occorre specificare che, sebbene la corsa sia un gesto che segue certe regole e biomeccaniche precise, non dobbiamo dimenticare che piccoli accorgimenti sono necessari ogni qualvolta cambiamo l’ambiente in cui ci muoviamo. Muoversi in natura potrebbe infatti rivelarsi un’esperienza tosta per chi, ad esempio, è abituato unicamente a correre su strada, richiedendo l’uso di muscoli, cambi di ritmo e “strategie” a cui di norma non va incontro.
Vediamo un attimo allora quali sono le principali differenze che ti troverai ad affrontare una volta lasciata la sicurezza dell’asfalto:
- Terreno variabile (dallo sterrato, al sottobosco, alle pietraie e chi più ne ha più ne metta)
- Dislivelli positivi e negativi
- Cambiamenti climatici (sole, vento e pioggia…anche tutti insieme!)
- Cambi di ritmo
- Madre Natura (sei nel suo regno, quindi porta rispetto)
▸ Come essere preparato a quello che ti aspetta?
Innanzitutto, inizia ad inserire dei Cambi di ritmo nei tuoi allenamenti, una modalità utile e divertente che potresti sfruttare è il fartlek (per approfondire leggi il nostro articolo “Fartlek: i cambi di velocità che migliorano la corsa”), che ti permetta di abituare il corpo a gestire gli andamenti altalenanti che la montagna richiede.
Alterna corsa e camminata (per approfondire leggi il nostro articolo “Il metodo Run Walk Run: Camminare migliora la tua Corsa”), questo ti permetterà di imparare a gestire meglio i momenti di recupero, riprendere fiato ed aiutare la circolazione del sangue nelle gambe, ma soprattutto ti darà più tempo per goderti i paesaggi in cui sei immerso (in fondo sei qui per questo, no?).
Allena il tuo corpo non solo correndo ma anche con esercizi:
- per la forza del busto, come ad esempio il plank (per approfondire leggi il nostro articolo “Allenamento Funzionale per la Corsa”)
- per la propriocezione, allenandoti ad esempio a rimanere stabile per 1-2 minuti su una gamba sola.
Questo ti permetterà di gestire meglio il terreno irregolare, che potrebbe essere una brutta sorpresa per le tue caviglie se non adeguatamente preparate.
Salite e discese : beh queste le alleni…facendole! Non c’è trucco e non inganno (né scorciatoia), anche se non vivi in montagna cerca di sfruttare ogni salita e discesa per affinare la tecnica e la sensazione che ti dà correre su queste pendenze, imparando a sostenere velocità e ritmi diversi.
Resta sul sentiero : in particolare se queste solo le tue prime uscite non avventurarti dove non conosci, ma programma bene il percorso (o chiedi consiglio alla gente del posto su come muoverti ed avere dei punti di riferimento). Le nostre zone hanno innumerevoli sentieri ben tracciati e percorribili (e corribili), in particolare nella bella stagione, e ti assicuro che non è necessario avventurarsi troppo in là o troppo in alto, per provare le sensazioni di cui parlo in questo articolo.
▸ E poi…lasciati andare!
Sembra strano, ma chi l’ha provato sa di cosa parlo, prova ogni tanto a lasciarti andare, fare in modo che sia il sentiero a guidarti, rallenta e perditi nei suoni e profumi che la natura ti offre, assapora l’acqua da un ruscello, il sapore di una fragolina di bosco, il movimento degli animali selvatici attorno a te…
Come dici? Se fai così finisce che vai piano e poi arrivi ultimo?
Forse non ci siamo capiti, questa non è una gara, è una corsa.
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Comments
Ho navigato più di due ore su internet, ma non avevo ancora trovato un articolo così interessante.
Se tutti i siti avessero contenuti fatti così bene,
il web sarebbe molto più interessante da leggere.
Un caro saluto.