Ok, forse non per tutti è così, ad esempio per me non lo è affatto, però è innegabile che girando per i social e parlando con corridori di vario livello la primavera coincida anche con la stagione preferita per mettersi in gioco in una competizione e ricercare magari il proprio personal best.
Non è un caso infatti che moltissimi runner professionisti scelgano proprio stagioni come primavera e autunno per cercare le loro migliori performance, in quanto questi momenti dell’anno sono i migliori a livello di temperatura e condizioni meteo per favorire una prestazione d’eccellenza. Chiaramente per i runner amatori il ragionamento non cambia.
Io stesso consiglio ai runner che alleno nel mio programma di coaching online di scegliere proprio la primavera o l’autunno se il loro obiettivo è fare il personale in gara, in modo da poter approfittare dei vantaggi dati da condizioni meteo favorevoli. Detto questo, ovviamente non basta correre con un buon tempo per fare un buon tempo. 😉

In questo articolo allora voglio condividere con voi consigli e strategie che potrete applicare ad ogni gare (in qualunque stagione), sia che la corriate per fare il vostro pb sia che semplicemente la corriate per il gusto di farla e, ovviamente, ci teniate a concluderla e soprattutto godervela.
I consigli che troverete qui non sono quelli classici che magari avrete già letto, ma sono frutto della mia esperienza con migliaia di runner e vi assicuro che se li applicherete potranno non solo cambiare il vostro approccio alla gara, ma anche garantirvi una migliore esperienza di corsa, esattamente come già è accaduto per tutti i miei allievi.
Consiglio #1 - Non sottovalutare la gara
Tutti si iscrivono a una gara immaginando un certo risultato, che sia fare il proprio tempo migliore o concluderla in un certo modo, ma non tutti fanno prima i conti con la loro condizione attuale, con il tempo che hanno a disposizione per prepararsi o gli imprevisti che inevitabilmente possono cambiare questi piani.
Il mio primo consiglio quindi è di non sottovalutare l’impegno richiesto da una gara. Prima di iscriverti ragiona senza farti trasportare dall’euforia del momento, capisci se davvero quella gara è alla tua portata o se dovresti dedicarti prima, magari, a una distanza più corta.
Fai i conti con la tua vita privata, con quanto tempo puoi davvero dedicare agli allenamenti e alla preparazione senza per questo sacrificare troppo altre sfere della tua vita. Concludere una maratona non ti sarà di alcun conforto se per farlo avrai dovuto togliere tempo alla tua famiglia o ai tuoi affetti. Pensa anche a come intendi vivere la gara stessa, al significato che possiede per te, al tuo attuale stato di forma, se ti senti forte o se stai, per esempio, rientrando da un infortunio.

Consiglio #2 - Fai la tua gara, non quella degli altri
Questo è forse il consiglio più importante che mi trovo a darti: fai la tua gara, non quella degli altri. Lo so che potrebbe sembrare scontato, ma credimi, non lo è affatto. Troppe volte alla partenza di una gara ci facciamo trasportare da chi ci sta vicino, dai nostri amici o compagni di squadra, o anche solo dall’adrenalina dell’evento. Ma tutto questo in realtà gioca contro di noi, facendoci spesso commettere l’errore di partire troppo velocemente.
Quando sarai alla linea di partenza, dunque, ricorda come ti sei allenato e permetti al tuo corpo di gestire la gara al ritmo che conosce. Solo così potrai essere sicuro di finirla con il miglior risultato possibile e, soprattutto, con il sorriso. Un errore alla partenza può infatti costare caro, non permettendoti di gestire al meglio le energie nel resto del percorso. Non importa dunque cosa stia succedendo accanto a te, fai in modo che la gara vada secondo i tuoi piani, non quelli degli altri.

Per questo, oltre a un’adeguata preparazione come detto nel primo punto, è anche importante essere diventati abili nel correre a sensazione, ossia essere in grado di riconoscere esattamente l’entità dello sforzo richiesto al nostro corpo per sostenere una certa velocità.
Molti usano il cardiofrequenzimetro a questo scopo, che è certamente un ottimo strumento che anch’io consiglio di utilizzare, soprattutto all’inizio. Tuttavia, è bene imparare a conoscersi anche senza affidarsi a strumenti esterni.
Metodologie di allenamento come la corsa aerobica rigenerante e l’imparare a gestirsi respirando con il naso in allenamento hanno proprio questo scopo, specie se eseguite senza guardare troppo l’orologio, almeno ogni tanto.

Consiglio #3 - Ricordati che il giorno dopo devi poter correre
Sono fermamente convinto che dovremmo rivedere il modo in cui definiamo il successo nella corsa, e questo vale anche per le gare. Credo infatti che la medaglia andrebbe consegnata solo a chi, il giorno dopo, può permettersi ancora di correre, dimostrando di aver saputo gestire le proprie energie in modo ottimale, di essersi preparato adeguatamente e, soprattutto, di aver investito seriamente sulla corsa.
Runner che il giorno dopo la gara non possono permettersi nemmeno di camminare, che abbandonano l’arrivo con scene degne di un film di zombie o che, addirittura, si infortunano o smettono di correre dopo essere giunti al traguardo, in realtà non avrebbero mai dovuto partecipare. Il loro corpo semplicemente non se lo poteva permettere, non erano pronti.

E, dunque, quello che ti invito a fare è correre la tua gara ricordandoti che il giorno dopo devi poterti allenare, devi poter regalare a te stesso anche solo una corsa di recupero di trenta o quaranta minuti.
Promettere a te stesso di uscire a correre il giorno seguente, ti aiuterà a gestire meglio le energie durante la performance e ti ricorderà il vero valore della corsa, una pratica di cui devi imparare a godere ogni giorno. La gara stessa deve essere un’occasione di gioia e non una fonte di stress, e, una volta conclusa, dovresti essere in grado, se servisse, di correre ancora.
Conclusione
Ovviamente questo non è tutto ciò che serve per portare a termine una gara, per quello ci vuole la giusta preparazione e programmazione, specialmente se puntiamo al nostro personal best. Tuttavia, portare questi consigli all’interno del vostro approccio alla gara e alla corsa farà un’enorme differenza nel modo in cui vivrete le vostre esperienze da corridori.
I miei allievi lo sanno, non sono un fanatico delle gare e delle competizioni, perchè per me la corsa non è solo uno sport. Quello sportivo è solo un pezzo del grande puzzle della corsa. Ma nonostante questo anch’io mi allena per le gare e vi partecipo, come del resto alleno centinaia di runner assieme al mio team e li porto a raggiungere i loro migliori risultati e a realizzare i loro sogni concludendo le distanze a cui aspirano.
Questo perchè alla fine ci possono essere più modi anche di vivere le stesse gare. Approcciarle come una competizione con se stessi e non con gli altri, viverle come un’occasione per socializzare e stare insieme ad altri runner come noi, usarle come un modo per fare una nuova esperienza, sperimentare una nuova distanza o conoscere una città o un posto che non avevamo mai visitato, questi sono per me i veri benefici che si possono trarre dal partecipare alle competizioni di podismo che ormai sono diventate così numerose.

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