Tramite i miei corsi e dopo aver visto e insegnato a correre a migliaia di runner, ho potuto verificare che ben poche persone sanno davvero come rilassare il proprio corpo, non solo nella corsa e nello sport, ma anche nelle diverse situazioni della vita quotidiana. E questo è qualcosa che possiamo osservare guardandoci attorno: quante persone a lavoro, alla scrivania o davanti allo schermo di un PC presentano un atteggiamento di tensione, con le spalle sollevate, contratte, in tensione? Spesso è possibile osservare stati di tensione muscolare eccessiva persino mentre sono sedute a tavola a pranzare!
Ma come può accadere questo? Come può essere che un aspetto tanto importante, conosciuto ed incoraggiato come il rilassamento muscolare, nella vita quotidiana sia praticamente ignorato? Il fatto è che ci hanno sempre detto che dovremmo rilassarci, ma questo è rimasto un concetto astratto e nessuno ci ha mai insegnato come fare per farlo davvero.
Imparare a rilassarsi
Perché non riusciamo a rilassarci “a comando”? Avere un corpo rilassato dovrebbe essere in realtà una situazione naturale per un essere umano e non qualcosa che vada insegnato o imparato. Ci basta osservare i bambini per capirlo: quando si muovono riescono ad essere rilassati e in questo modo il loro movimento è fluido e armonico. Non c’è bisogno infatti di dire a un bambino di rilassarsi, perché non avrebbe idea di cosa questo significhi!
Questa condizione però si interrompe quando al bambino iniziano a essere imposte posizioni e abitudini per lui non naturali, come ad esempio passare ore seduto su una sedia, e quando, nel tempo, vengono meno la presenza e la necessità del movimento. È così che il risultato, poi, è un adulto che non è nemmeno in grado di capire quando il proprio corpo sia davvero rilassato o, al contrario, eccessivamente teso, perché negli anni ha perso l’abilità di riconoscere, ricercare ed ottenere una condizione di rilassamento muscolare.
Non ce ne accorgiamo, ma molti di noi vivono continuamente in una situazione di tensione: spalle rigide, visi contratti, respirazione superficiale, sono solo alcuni dei sintomi che rivelano lo stato di tensione in cui il nostro corpo si trova. Tensione che non diminuisce nemmeno quando ci muoviamo e che, anzi, in alcuni casi aumenta. Non è raro vedere persone correre con movimenti rigidi e con visi che trasmettono tutto tranne che piacere.
A questa situazione dobbiamo chiaramente ovviare: infatti non solo non è qualcosa di ottimale e sano per il nostro corpo e per la nostra salute, ma è qualcosa che ci impedisce di poter dare il nostro meglio, tanto in allenamento quanto in ogni altra situazione, causando ripercussioni negative anche sul nostro stato psicologico.
Come insegnare al nostro corpo a rilassarsi
Se vi dicessi di rilassarvi sono sicuro che ora espirereste forte e lascereste andare le spalle. Ok, fatelo! Bene, ma ditemi: siete sicuri di essere, ora, davvero rilassati?
Come dicevo, siamo talmente poco abituati a rilassarci che non ricordiamo nemmeno più come dovremmo sentirci.
Ora, una piccola ma doverosa precisazione: essere rilassati non equivale a sentirsi “molli” quanto, piuttosto, a raggiungere uno stato in cui non stiamo sprecando energia. Per stato di relax intendo, in questo contesto, uno stato in cui sono attivi solo quei muscoli e quelle strutture strettamente necessarie a sostenere la nostra attuale posizione o l’attuale fase di movimento, rilassando - al contrario - tutte quelle che non dovrebbero essere coinvolte attivamente.
Non per niente, moltissime pratiche e discipline, tra cui Yoga, arti marziali, danza e altre, considerano da sempre il relax come una delle caratteristiche necessarie da acquisire per ottenere la vera maestria nell’arte. E la corsa non fa eccezione.
Osservate gli animali, vi sembrano “tesi” o stressati quando corrono? Prendiamo ad esempio un cervo: credete che potrebbe muoversi in modo così fluido ed elegante se stesse attivando più muscoli di quelli necessari a galoppare? Noi dovremmo fare lo stesso durante la corsa e invece troppe persone mentre corrono sono “rigide”, coinvolgono gruppi muscolari che invece dovrebbero essere rilassati e, in questo modo, rompono l’equilibrio e l’armonia stessa del gesto della corsa.
Un classico esempio di ciò sono i corridori dalle spalle rigide e sollevate, dai pugni chiusi e dalle facce contratte, tutti atteggiamenti che non solo vanno a peggiorare la corsa da un punto di vista estetico, ma che ne influenzano negativamente anche l’efficacia, e che, se non corretti, possono diventare, nel tempo, causa di infortunio.
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Conclusione
Imparare a rilassarsi, nello sport come in altri campi, non è un’abilità banale o che andrebbe trascurata, ma, anzi, qualcosa su cui da oggi dovrete investire parte del vostro impegno quotidiano. Da questa capacità potrà infatti dipendere il successo di molti dei vostri allenamenti e, ancor di più, delle vostre gare.
Un corpo rigido e teso è come un meccanismo non oliato, si muoverà a scatti, sprecando energia e col tempo rischierà di rompersi. Non è questo il nostro destino come runners: se davvero vogliamo imparare a godere dei massimi benefici della nostra splendida passione allora dobbiamo imparare a rilassarci.
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