Cosa intendo dire? Intendo dire che ora sei in grado di utilizzare la corsa per migliorare te stesso, il tuo corpo, la tua salute, il tuo benessere, puoi apprendere e sfruttare le diverse metodologie e usarle a seconda dello scopo e/o della necessità del momento.
È vero, è la seconda fase della Running Mastery, ma potrebbe tranquillamente essere l’ultima, in quanto chi desidera praticare la corsa per piacere personale, per stare in salute e per il proprio benessere, non ha bisogno di andare oltre, ma può continuare a perfezionare la fase CPA.
È a tutti gli effetti lo stadio che può portarti a correre fino a 100 anni, in salute e senza infortuni.

Cosa vuol dire trovarsi nella fase CPA
La fase CPA, Correre per allenarsi, come detto è quella a cui ogni runner dovrebbe mirare ad arrivare, semplicemente perchè rappresenta la condizione più naturale per un corridore e, più in generale, un essere umano.
In natura, infatti, ci troveremmo spontaneamente in questa fase, potendo sfruttare la corsa a piacimento per muoverci e spostarci, sapendoci ascoltare, sapendo come correre a sensazione, come respirare senza andare in affanno, avendo uno stile di vita che favorisce il recupero e che ci porterebbe naturalmente a sviluppare un corpo forte e armonico, ideale per muoverci con efficienza.

Siamo infatti solo noi esseri umani da zoo ad aver bisogno di “rinaturalizzare” il nostro corpo tramite la fase APC, Allenarsi per correre.
Come spiegato negli articoli precedenti, il problema comune a molti corridori, la vera causa di infortuni e frustrazioni, di risultati che non arrivano, è il non aver approcciato la corsa nel modo corretto, l’aver creduto di poter correre senza possedere un corpo in grado di farlo in modo efficiente.
Proprio per questo nel metodo Correre Naturale ho sviluppato la Running Mastery, fornendo così a tutti i runner gli strumenti di cui hanno bisogno e che nessuno aveva dato loro per poter migliorare davvero, a prescindere dal loro passato sportivo o meno, o da dove partano.
Nella mia scuola di corsa online, la Running School di Correre Naturale, si lavora allora prima di tutto su come ristrutturare dei piedi forti e funzionali, sulla mobilità articolare (affinché le articolazioni principali del corpo tornino libere di muoversi e correre), sulla forza funzionale (rafforzando la muscolatura funzionale al corridore e all’essere umano), sulla respirazione, (rieducando il corretto modo di respirare, prima nella quotidianità e poi anche nella corsa), sul condizionamento tendineo, sulle corrette metodologie di allenamento per sviluppare una base aerobica (fondamentale tanto per la salute che per la performance), e molto altro.

Quando avremo padroneggiato tutti questi aspetti facendoli nostri, saremo pronti per entrare quindi nella fase CPA.
Tramite un semplice test di valutazione (che potete trovare nel mio secondo libro “Felici di Correre”) saremo infatti in grado di individuare se ci sono tutti i requisiti per poterci considerare pronti per la fase CPA e per allenarci di conseguenza.
Per raggiungere il punteggio sufficiente nel test, tra le altre cose da considerare, dovremo assicurarci di essere in grado di:
- correre per almeno 60 minuti respirando esclusivamente con il naso, con sensazioni estremamente piacevoli e con il battito cardiaco associato alla metodologia di corsa aerobica rigenerante;
- dovremo essere in grado di correre mantenendo la corretta tecnica di corsa (postura, ritmo, relax e appoggio del piede) per tutti i 60 minuti di allenamento;
- non dovremo avere fastidi o dolori da almeno 6 mesi, sia durante la corsa che dopo la corsa (e, a maggior ragione, non dovremo aver subito alcun infortunio negli ultimi 6 mesi);
- dovremo poterci permettere di correre tutti i giorni, se lo desideriamo;
- dovremo infine, soprattutto, esserci innamorati della corsa e aver scoperto i veri benefici che questa può portare alla nostra vita.

In questa fase l’obiettivo, dal punto di vista dell’allenamento, sarà quello di sviluppare il nostro massimo potenziale aerobico, riuscendo dunque ad aumentare le performance, godendoci, allo stesso tempo, la corsa.
Contemporaneamente, tramite allenamenti specifici, il nostro corpo si rafforzerà ulteriormente, le nostre strutture si adatteranno a velocità maggiori di quelle sperimentate nella fase APC, richiedendo dunque un maggior impegno nel mantenere la tecnica di corsa corretta.
È per questo che insisto molto, specie per chi tende a infortunarsi spesso, sul passare quanto più tempo possibile nella fase APC, perchè una volta giunti alla CPA dobbiamo essere realmente pronti, altrimenti i nuovi allenamenti, i nuovi ritmi e le nuove velocità a cui sottoporremo il nostro corpo, anzichè renderci più forti, ci danneggeranno.
Se vi infortunate spesso, se vi capita di avere dolori o fastidi durante o dopo una corsa, se arrivate ad una gara infortunati, è altamente probabile che vi stiate allenando come un CPA quando invece siete ancora nella fase APC.
Per chi, invece, è entrato di diritto in questa fase, si aprirà un nuovo ed emozionante mondo dove potrà vivere la corsa come forse non credeva fosse possibile.
Dopo aver investito tempo sulle basi, sulla corsa aerobica rigenerante e sulla corsa-camminata, qui andrà a sperimentare tutte le sfumature della corsa aerobica, cambieranno le metodologie di allenamento e le zone cardiache di riferimento, avanzerà nella costruzione del proprio tachimetro interno andando a ricercare nuove sensazioni e lavorando anche in quelle zone tra il comodo e lo scomodo che gli permetteranno di fare un vero e proprio salto di qualità per quanto riguardo la gestione dei suoi allenamenti e lo sviluppo del suo potenziale.
Le abilità da sviluppare nella fase CPA
Quando si corre per allenarsi, la metodologia di allenamento principale è rappresentata dalla corsa aerobica, sul lavoro per potenziare al massimo il nostro motore aerobico, aumentando le distanze, l’intensità (e la velocità) della nostra corsa, e sperimentando nuove sensazioni.
Inoltre, un aspetto fondamentale della fase CPA è anche perfezionare la gestione dell’ego e della fatica, aspetti spesso psicologicamente difficili da gestire per molti corridori.
Acquisire e interiorizzare la consapevolezza che corriamo per noi stessi e non per gli altri, che non stiamo correndo per vincere o per andare a chissà quale velocità, che lo facciamo per divertirci, che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Tutto questo richiede una grande maturità.
Quanti corridori cercano ossessivamente il proprio personal best in ogni singola gara e, addirittura, in ogni allenamento, si rovinano la giornata se vengono superati da qualcuno o trovano la felicità solo nell’aver superato qualcun altro.
È parte dell’allenamento mentale della fase CPA liberarsi da queste “trappole” che rovinano la corsa e non ci permettono di viverla per ciò che è veramente.

Un runner in grado di Correre per allenarsi trova la soddisfazione nella corsa stessa, si pone obiettivi come distanze o tempi solo come ulteriore stimolo ai suoi allenamenti e ai fini del miglioramento personale.
Vive la corsa non come uno sport ma come qualcosa che fa parte della sua vita e sa come sfruttare la vita quotidiana per integrare i suoi allenamenti, dedicando il giusto tempo a snack motori, utilizzando i principali esercizi di forza funzionale come lo squat dinamico, il plank, il ponte per i glutei, i piegamenti sulle braccia e l’appendersi a una sbarra per mantenere un corpo forte e sano.
Ancora, sa ascoltarsi, tanto da dedicare il giusto tempo al recupero, consapevole che questo è un aspetto tanto importante quanto l’allenamento. Il tutto in equilibrio con il proprio stile di vita, con la propria famiglia, il proprio lavoro, perchè sa come usare la corsa per migliorare la propria vita.