Analisi della tecnica di corsa - gli errori più diffusi

Analisi della tecnica di corsa: gli errori che più dell’80% dei corridori sta commettendo!

Non ci stancheremo mai di ripeterlo:
per imparare a correre, migliorare le tue prestazioni e dimenticare gli infortuni, è fondamentale imparare a utilizzare correttamente il nostro corpo e strutturarlo per potersi permettere davvero di correre.

Mettere un piede dopo l’altro non basta. Avere un buon piano d’allenamento non basta. Leggere qualche articolo che parla delle 10 cose da sapere per poter correre senza infortuni, dei 5 segreti per migliorare l’appoggio, dei 3 miracoli per andare più veloce o delle 7 profezie sul corridore modello… non basta!

Il movimento è una cosa seria. Correre è una cosa seria.

Se vogliamo farlo nel modo corretto, senza andare incontro ad infortuni (voglio ricordarvi che più dell’80% dei corridori al mondo è infortunato), godendo appieno dei benefici che la corsa può darci e, perché no, continuando a migliorare le nostre performance, non possiamo esimerci innanzitutto dal sapere COME corriamo.

La parola chiave: Consapevolezza.


Come è possibile correre “bene” se non sai come come lo fai?

Se non sai qual è la tua postura mentre corri, il tuo ritmo, il tuo grado di relax e tensione e dove questa è maggiormente presente, qual è l’attivazione muscolare e se stia avvenendo nel modo corretto – dubito lo sia se la tua postura non è corretta – , il tuo appoggio rispetto al baricentro, il tuo appoggio a livello di contatto al suolo, il tuo respiro, il tuo schema motorio…

Per approfondire, leggi l'articolo:
– “I 4 principali Errori nella Corsa” –

Ebbene si, correre è un’abilità motoria complessa!

Possiamo sottovalutarla e andare a correre continuando a sentire quel “doloretto” che tanto è normale provare se sono un corridore, se sono uno sportivo, se non ho mai corso prima e sto iniziando. Ma siamo sicuri sia normale, o meglio siamo sicuri sia NATURALE?

I migliori coach al mondo si preoccupano come prima cosa di rendere i propri atleti consapevoli dei loro movimenti. Come posso correggere, migliorare o imparare qualcosa di cui non sono consapevole? Il primo passo verso la consapevolezza è il “sapere di non sapere”. Solo allora potrò rendermi conto di cosa stia succedendo attorno a me, solo allora, ritornando alla corsa, potrò rendermi conto se sto correndo bene o male, se posso migliorare alcuni aspetti, se sto rischiando di infortunarmi (qualora non l’abbia già fatto) o se posso incrementare le mie performance, dal momento che le stavo limitando.


Un esempio pratico


Lo screenshot di seguito è tratto da una delle tante video analisi che quotidianamente forniamo durante i nostri Seminari+Workshop o che spieghiamo durante il nostro Online Training a chi, stanco delle solite risposte, delle solite false promesse e dei soliti falsi miti e “articoletti magici” sulla corsa, decide di iniziare veramente a capirci qualcosa in più!

Già da questo screenshot sono evidenti alcuni degli errori che la maggior parte dei corridori la fuori sta commettendo giornalmente.

  • Busto sbilanciato in avanti
  • Ginocchio in iperestensione
  • Appoggio estremizzato di tallone
  • Gamba di richiamo lontana
  • Punto d’appoggio del piede distante dal baricentro
  • Tensione muscolare accentuata, in particolare su spalle e braccia

E tu? Sai cosa stai facendo quando indossi le scarpette?
Non puoi permetterti di non sapere come stai correndo!

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Informazioni sull'autore

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Daniele Vecchioni

Daniele Vecchioni, esperto di corsa e movimento umano, dottore in scienze motorie, IRONMAN e Ultramaratoneta, fondatore del metodo Correre Naturale e autore di 2 bestseller sulla corsa. Oltre a questo però Daniele è anche un imprenditore, papà e compagno! Studioso ossessionato da sempre da tutto ciò che ruota intorno alla salute, al benessere e alla performance dell’essere umano, Daniele si pone la missione di migliorare la vita delle persone tramite la corsa, il movimento e uno stile di vita sano.

Comments

  1. FATE DEI TRAINING A ROMA?
    A ME SEMBRA DI NON AVERE I PROBLEMI ELENCATI MA SICCOME NON BRILLO FORSE QUALCOSA C’E’.
    IN REALTA’ IO MI SENTO A MIO AGIO SE CORRO QUASI SCALZO FIVEFINGHER, SANDALI CON LE SCARPE PIU’ O MENO GOMMATE SENTO CHE QUALCOSA NON VA’, NON SO.
    IN REALTA’ LE CASE PRODUTTRICI NON COMMERCIANO PIU’ SCARPE MINIMAL SONO TUTTE PROTETTIVE, TU CHE SEI UN ESPERTO NEL SETTORE CHE DICI? SONO IO CHE DEVO RIVEDERE LE MIE CONVINZIONI O SONO LORO CHE SE NE FREGANO E FANO SOLO BUSINESS?
    TI SALUTO E RINGRAZIO
    EDOARDO

  2. Ciao Edoardo,

    facciamo diversi seminari workshop a Roma, le date le trovi qui: https://www.correrenaturale.com/eventi/

    Per rispondere alla tua domanda, innanzitutto bisogna imparare a correre con una corretta tecnica indipendentemente dal tipo di calzatura che si usa. In questo video trovi una simpatica dimostrazione: https://www.youtube.com/watch?v=L70d1AeCrEU

    Per quanto riguarda la scarpa va scelta in base all’esigenza, mi spiego meglio se devo affrontare una gara su fango avrò bisogno di “grip”, se sono su pista di atletica magari avrò bisogno di una scarpa chiodata, se corro sul lungomare o sul bagnasciuga e posso permettermelo perché ho un piede e una muscolatura funzionale posso correre con i sandali o scalzo. Detto questo è vero che al momento i grandi marchi si stanno focalizzando su scarpe ammortizzate, ma il mercato è ampio e ti assicuriamo che si trovano scarpe in base ad ogni esigenza.

    Nei nostri seminari proponiamo uno “screening” per capire quali sono i punti deboli su cui poter lavorare per diventare un corridore più forte ma allo stesso tempo per minimizzare il rischio di infortuni.

    Speriamo di vederti a uno dei nostri eventi cosi da approfondire meglio.

    Paolo

    1. Ciao Marco, per ora purtroppo al sud Italia non siamo ancora riusciti a organizzare un seminario, ci impegniamo a farlo il prima possibile!

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